Il protossido di azoto (N2O) viene prodotto durante il trattamento delle acque reflue e rilasciato nell'atmosfera attraverso lo stripping per aerazione. L'N2O si forma quando le condizioni di processo per la conversione dell'azoto non sono ideali.
Con un potenziale di riscaldamento globale 273 volte superiore a quello della CO2, gli studi rivelano che l'N2O può rappresentare fino al 90% dell'impronta di carbonio di un impianto di acque reflue. La stima basata esclusivamente sui fattori di emissione non tiene conto delle variazioni stagionali e specifiche del sito, portando a una rendicontazione di sostenibilità incerta.
La misurazione dell'N2O in tempo reale consente agli operatori di valutare con precisione le emissioni dirette e di ottimizzare i processi per ridurre l'impatto ambientale.
Come funziona il sistema per l’N2O nelle acque reflue
Il sistema per l’N2O nelle acque reflue comprende un controller e 1-2 sensori con cavi di lunghezza compresa tra 5 e 100 metri.
Il sensore misura il protossido di azoto (N2O) disciolto in tempo reale nelle acque reflue, fornendo dati online continui per individuare tendenze e correlazioni con altri parametri. Consente strategie avanzate di controllo del processo.
L'installazione è semplice e la manutenzione minima: basta calibrare il sensore ogni due mesi e sostituire la testa del sensore due volte all'anno.
I dati vengono memorizzati sul controller e possono essere trasmessi al sistema di controllo dell'impianto di trattamento per il calcolo delle emissioni.
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